All’interno del Documento Unico di Programmazione si cita la nota di aggiornamento, deliberata dal Consiglio dei Ministri in data 28 settembre 2022, Documento di Economia e Finanza del Ministro dell’Economia e delle Finanze, dove si osserva che “la riduzione dell’offerta di gas naturale e i timori di un completo blocco degli afflussi dalla Russia, nonché la corsa dei Paesi europei a riempire gli stoccaggi in vista della stagione invernale, hanno causato un’ulteriore impennata del prezzo del gas naturale. Dato il ruolo chiave del gas nella generazione di energia elettrica, il rialzo del suo costo, unito all’impatto negativo della siccità sulla produzione di energia idroelettrica ha spinto i prezzi europei dell’elettricità a nuovi massimi. Nei dati recenti della produzione industriale italiana, le contrazioni più marcate si registrano in settori ad alto utilizzo di energia. La seconda causa di rallentamento della crescita globale, strettamente legata alla prima, è il repentino rialzo dei tassi d’interesse in risposta alla salita dell’inflazione. Quest’ultima ha raggiunto i livelli più elevati degli ultimi quarant’anni”.
Con riferimento all’energia ricordo i dati recentemente pubblicati da ARERA (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) dai quali emerge che la spesa della famiglia tipo (con consumi medi di 1.400 metri cubi annui) nell’anno 2022 è stata di circa 1.866 euro, in crescita del 64,8%, rispetto al 2021.
Di fronte a tutto questo rimane di fatto immutata la politica dell’Ente. Si parla di tecnologia, ma di fatto l’implementazione PAGOPA arriva tardivamente, ancora nel 2022 consentivamo solo il pagamento delle multe a mezzo di bollettino postale.
La tecnologia come strumento di vicinanza al cittadino rimane distante. Nel programma si parla dell’App IO, attesa per un facile accesso ai servizi, ma insieme ad essa mancano tanti altri strumenti, come ad esempio agili percorsi di segnalazione delle problematiche. Nel nostro comune i cittadini si rivolgono ai canali Facebook per segnalare problematiche di interesse collettivo: sporcizia non raccolta, punti luce non funzionanti, strade dissestate. Le segnalazioni di tutto questo potrebbero avere un canale facile e veloce, se canali istituzionali dell’ente fossero sviluppati e non si fermassero alla segnalazione email tradizionale.
La tecnologia potrebbe essere un potentissimo strumento di dialogo tra cittadinanza ed ente, al fine di confrontarsi con essa, per trovare soluzioni. La tematica delle energie rinnovabili espressa anche dalle CER risulta del tutto assente nelle riflessioni di programma, abbiamo approvato una mozione poco tempo fa e sappiamo che il successo delle CER dipende dalla capacità dell’ente di coinvolgere i cittadini, un coinvolgimento ancora del tutto assente. Con mia ferma posizione contraria avete deciso di svolgere le attività senza pubblicità ai cittadini, con sedute di lavoro non aperte al pubblico. Ma questo metodo non coinvolge i cittadini, nessuno sa cosa le istituzioni stiano facendo su questo tema, e non è un tema secondario. Siamo in un momento difficilissimo, la produzione di energia a basso costo e in generale tutte le sfide ambientali non possono essere risolte senza percorsi che mettano la trasparenza al centro del metodo di lavoro.
Si ripercorrono progetti, finanziati in buona parte anche dal PNRR, ma come si inseriscono questi progetti nel futuro? Credo che non rispondano ai problemi che la situazione attuale sta generando. La crescita della nostra comunità e il suo rilancio economico non sono mai stati temi affrontati e approfonditi politicamente da questa maggioranza, come anche questo documento mostra.

Il bilancio segue le scelte di programma adottate da questa maggioranza, tra queste osservo l’apertura per il mercato coperto di un muto nell’anno 2023, di 1.822.800 €, che verrebbe stipulato con Cassa Depositi ePrestiti SpA.
Questa scelta si presenta con un impatto trentennale a tasso fisso. Non stiamo parlando di una decisione di poco conto. Non si tratta di asettica interpretazione delle norme e, quindi, il ragionamento non può essere le norme ci consentono d’indebitarci quindi lo facciamo, il problema è politico e sta nell’assenza di lungimiranza politica di questo tipo di scelta.
In un momento come quello che stiamo vivendo l’apertura di un mutuo si presenta come una decisione che può essere giustificata solo ove sussista una prospettiva di grande ritorno economico e di miglioramento della qualità di vita per la comunità. La scelta dell’indebitamento dovrebbe essere espressione della sensibilità politica intesa come ricerca dei benefici che si vogliono raggiungere. Un investimento senza ritorno è semplicemente una spesa, senza benefici per i cittadini, e in caso d’indebitamento la spesa diventa anche uscita costante; importi che, quindi, potevano senza indebitamento essere destinati ad altro e che, invece, diventano vincolati al pagamento del debito contratto.
Non ritengo che il mercato coperto come presentato possa giustificare la situazione d’indebitamento creata. In definitiva l’opera si presenta come costo senza beneficio.