La nota di aggiornamento definitiva del DUP conferma un documento troppo generico, non vedendo specificato i criteri di scelta e l’impatto atteso dalle iniziative previste per il mandato amministrativo. Il Documento di Programmazione non è il frutto di alcun percorso volto a tenere conto delle esigenze, delle proposte dei cittadini, delle associazioni e delle altre forze politiche, limitandosi a rispecchiare la modesta visione amministrativa della Maggioranza. I protocolli d’intesa con le realtà territoriali presentano una visione miope che vede le associazioni e le realtà territoriali a servizio del Comune, e mai il Comune a servizio delle associazioni, negando la propria potenziale funzione politica propositiva e di coordinamento. Il Documento di Programmazione ricalca le attività degli uffici e le competenze espresse da diversi dirigenti, mentre la Maggioranza mostra nel testo il proprio miopismo politico, non prevede interventi adeguati per affrontare strategicamente le emergenze sociali, ambientali ed economiche che il territorio comunale sta vivendo, come la povertà, l’inquinamento, la disoccupazione e anche la sicurezza pubblica. Le tematiche vengono trattate in termini meramente economici, senza concreti ragionamenti su in che termini possono essere compiute scelte idonee ad affrontare queste importanti tematiche, in un’ottica di risoluzione delle problematiche tutti i giorni osserviamo. Sul punto è doveroso anche osservare lo stato sempre più preoccupante di situazioni di insufficiente sicurezza pubblica. Il Documento di Programmazione non è sufficiente e coerente con gli obiettivi di finanza pubblica nazionali e regionali e rischia di compromettere gli equilibri di bilancio 10 e l’indebitamento del Comune, come dimostra l’uso dell’introito derivante dalla vendita della farmacia per spese correnti, come le spese di manutenzione ordinaria del cimitero, l’acquisto attrezzature informatiche varie, manutenzione straordinaria impianti sportivi e la scelta di realizzare opere inutili e costose come il monumento al cimitero. Si osserva infine l’assenza di un’analisi delle opportunità del PNRR in termini di progetti capaci di dare un ritorno economico e sociale alla comunità, manca totalmente l’analisi delle problematiche territoriali che la società di oggi consente di identificare e conseguentemente risolvere prima del loro concretizzarsi nel prossimo futuro. Si propone l’adozione di percorsi ulteriormente erosivi del territorio, anziché di riqualificazione e il mercato coperto non si presenta come portatore di alcun reale ritorno per il territorio e la nostra comunità, ma unicamente quale fonte di indebitamento di ulteriore e ingiustificato consumo di suolo.
Valentina Remonato, Rovato 23.11.23