All’interno del documento unico di programmazione non vengono riportate strategie di programmazione all’altezza della difficile situazione che stiamo vivendo. Il documento presentato ripercorre quanto già adottato in precedenza, ed è privo di una riflessione politica che si ponga a guida sinergica delle strategie necessarie per migliorare la qualità di vita dei cittadini, sempre più preoccupati degli effetti nel prossimo futuro della crisi. È in questa mancata riflessione che emerge l’assenza di una politica che sia consapevole che il proprio ruolo non è inserirsi nei dati tecnici, ma saperli interpretare. È solo a mezzo di una profonda consapevolezza politica, rappresentata istituzionalmente dalle decisioni del Consiglio comunale che è possibile guidare le scelte, che altrimenti si trovano meramente in balia della necessità contingente. Questa considerazione è dimostrata anche dal fatto che il presente consiglio comunale si trova ad approvare variazioni di bilancio a ciascuna seduta convocata. Comportamento contabile spiegato come necessario, ma che rende manifesta la volontà della maggioranza di non consentire a questa istituzione di svolgere anche il proprio ruolo di centro della dialettica politica. Risultando così fortemente limitata la funzione del Consiglio Comunale quale organo di confronto politico, espressione della domanda sociale e interprete permanente della volontà popolare. Nel DUP è assente un disegno politico comunale orientato concretamente all’attuazione operativa locale del principio espresso nella norma costituzionale di recente introduzione (art. 41), per cui l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali. Il DUP non pone il principio del rispetto dell’ambiente al centro dell’attività istituzionale quale parte di scelte volte al rilanciarne e sostenerne l’economia e non investe sulle nuove tecnologie. Si sostanzia in progetti disgregati senza visione d’insieme sinergica. La politica indicata si inserisce in una logica di mero utilizzo dei fondi del P.N.R.R. senza analisi su come i progetti considerati debbano poi essere inseriti nel contesto sociale al fine di produrre effettiva ripresa in una prospettiva di attenzione alle prossime generazioni che come richiesto dall’Unione Europea non devono essere private delle proprie opportunità in un’ottica di qualità della vita che dovrebbe migliorare e non peggiorare di generazione in generazione.
21.07.2022
Valentina Remonato, Capogruppo Rovato 2020