Ritengo opportuno riportare alcune osservazioni in ordine al bilancio COGEME SPA espresse nel corso dell’assemblea Azionisti di Cogeme S.p.a. del 06/05/2021.
Il comune di Erbusco e il Comune di Paderno Franciacorta sono convinti, come posizione di minoranza all’interno dell’assemblea, che il modello di business adottato metta a repentaglio il patrimonio della società e non interpreti correttamente il ruolo che Cogeme dovrebbe assumere nel contesto locale”.
Dal bilancio oggetto di approvazione si rilevava una perdita della gestione ordinaria di € 1,1 milioni; e di 4,5 milioni di € dal 2016-2020 quale perdita operativa cumulata.
Nel 2020 la situazione economica è riequilibrata grazie ai proventi dalle partecipazioni LGH 1,8 milioni €, A2A 950 mila € e Acque Bresciane (non distribuibile) 1,9 milioni €. Le rendite di queste partecipazioni vengono, ogni anno, in gran parte asservite alla copertura della deficitaria gestione ordinaria, sottraendo alla Società risorse altrimenti disponibili.
L’indebitamento bancario netto al 31.12.2020 (debiti al netto delle disponibilità liquide) si riduce a circa 14,5 milioni di € rispetto ai 19 milioni di € dell’anno precedente; il rientro purtroppo non è il risultato dell’attività economica ordinaria, (come si può notare dalla lettura del rendiconto finanziario), ma dalla gestione finanziaria di gruppo e precisamente dalla riduzione (incasso) per oltre 5 milioni di € dell’esposizione complessiva netta verso Acque Bresciane, operazione non replicabile;
I Consigli Comunali dei Comuni di Erbusco e Paderno Franciacorta nel corso del 2020 hanno confermato la volontà, già espressa dal 2017, di razionalizzare la partecipazione in Cogeme, operazione poi sospesa fino al 31.12.2021 da parte di Cogeme per effetto di un’interpretazione normativa non condivisa dai comuni citati.
I comuni di Erbusco e Paderno Franciacorta hanno osservato “che nella gestione della società, gli Amministratori non hanno tenuto in alcun conto della liquidazione delle partecipazioni dai Comuni Soci Erbusco e Paderno Franciacorta, detentori complessivamente del 10,939% del capitale, corrispondente a una frazione di patrimonio netto calcolato al 31/12/2020 di € 9,7 milioni, ricordando che la norma di riferimento (art. 24, comma 5, DLGS 175/2016 art. 24) è esplicita nel prevedere che la liquidazione delle partecipazioni vada fatta in denaro.
I comuni citati hanno osservato che di fronte ad un evento di tale portata “gli Amministratori non si siano preoccupati di mantenere un adeguato livello di disponibilità finanziaria ma, al contrario, abbiano operato scelte gestionali che hanno stressato l’equilibrio finanziario della Società. Erbusco e Paderno Franciacorta ritengono che qualora il contenzioso legale dovesse risolversi con le liquidazioni richieste, la società potrebbe trovarsi in una grave situazione finanziaria, forse tale da mettere a repentaglio la stessa continuità aziendale.
A seguito di queste osservazioni il comune di Erbusco e il Comune di Paderno Franciacorta hanno espresso voto contrario al bilancio chiuso al 31/12/2020 in quanto, cito testualmente “espressione di un modello di business inefficiente e privo di prospettive, che si traduce in uno spreco di risorse altrimenti evitabile e non tiene in alcun conto del recesso di Comuni Azionisti che rappresentano una quota rilevante del capitale della Società e alla proposta di distribuzione dell’utile che, per le ragioni indicate, non è compatibile con la situazione finanziaria della società
Valentina Remonato, Capogruppo Rovato 2020