Fu eletto nel 1919 in Parlamento e intervenne 106 volte in aula, con discorsi su temi spesso tecnici, amministrativi e finanziari. Lo soprannominarono Tempesta per il suo carattere intransigente. Nel 1923 analizzò “Un anno di dominazione fascista”, dimostrando, con dati alla mano, che mai tanto, come nell’anno fascista, “l’arbitrio si è sostituito alla legge, lo Stato asservito alla fazione, e divisa la Nazione in due ordini, dominatori e sudditi”. Lui era Giacomo Matteotti.
Il 30 maggio 1924 Matteotti prese la parola alla Camera dei deputati per contestare i risultati delle elezioni tenutesi il precedente 6 aprile e le violenze intervenute nella stessa giornata. Il 31 maggio 1924 Mussolini scrisse sul Il Popolo d’Italia che la maggioranza era stata troppo paziente e che la “mostruosa provocazione” di Matteotti meritava qualcosa di più concreto di una risposta verbale.
Il 10 giugno 1924 Tempesta moriva assassinato, ma il suo pensiero ha continuato a scorrere nella storia della nostra nazione, nel ritorno della democrazia, nella nascita della nostra Repubblica.
Il Parlamento con un’apposita legge del 2023 ha deciso di celebrare la sua figura. Nel corso di quest’anno siamo quindi chiamati a tutelare e diffondere la conoscenza della vita, dell’opera, del pensiero di Giacomo Matteotti anche attraverso apposite campagne di comunicazione istituzionale, di progetti di promozione e ricerca.
Mi auguro che la maggioranza, in controtendenza con la triste e non motivata scelta del 2021 di non revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini, decida di unirsi alle iniziative di ricordo di Giacomo Matteotti.
Valentina Remonato Consigliere per la Coalizione Rovato 2020, Rovato Vale, La Civica
Il 30 maggio 1924 Matteotti prese la parola alla Camera dei deputati per contestare i risultati delle elezioni tenutesi il precedente 6 aprile e le violenze intervenute nella stessa giornata. Il 31 maggio 1924 Mussolini scrisse sul Il Popolo d’Italia che la maggioranza era stata troppo paziente e che la “mostruosa provocazione” di Matteotti meritava qualcosa di più concreto di una risposta verbale.
Il 10 giugno 1924 Tempesta moriva assassinato, ma il suo pensiero ha continuato a scorrere nella storia della nostra nazione, nel ritorno della democrazia, nella nascita della nostra Repubblica.
Il Parlamento con un’apposita legge del 2023 ha deciso di celebrare la sua figura. Nel corso di quest’anno siamo quindi chiamati a tutelare e diffondere la conoscenza della vita, dell’opera, del pensiero di Giacomo Matteotti anche attraverso apposite campagne di comunicazione istituzionale, di progetti di promozione e ricerca.
Mi auguro che la maggioranza, in controtendenza con la triste e non motivata scelta del 2021 di non revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini, decida di unirsi alle iniziative di ricordo di Giacomo Matteotti.
Valentina Remonato Consigliere per la Coalizione Rovato 2020, Rovato Vale, La Civica