Fatti gravissimi quelli avvenuti nell’ultimo Consiglio Comunale. Questa maggioranza non riesce proprio ad accettare i diritti della minoranza e decide di abbandonare la seduta nel corso del mio intervento riferito al punto 4, punto sul quale il Collegio dei Revisori ha nel proprio parere ricordato “di effettuare una più puntuale, adeguata ed attenta programmazione del bilancio sia in sede di prima stesura che di successive variazioni in corso d’esercizio; di evitare possibilmente il ricorso a procedure di variazione di bilancio urgente ai sensi dell’art. 175, comma 4 del TUEL e, in quest’ultimo caso, di fornire adeguate e precise motivazioni”. Osservato che, sempre nel corso del mio intervento, anche la Presidente del Consiglio ha abbandonato la seduta, ho chiesto come previsto dall’art. 55 del Regolamento se i consiglieri rimasti volessero chiedere la sospensione. La Segretaria in violazione delle proprie funzioni ha risposto senza averne diritto e in aperto contrasto col regolamento “la domanda non è accolta”. I consiglieri di minoranza erano in quel momento della seduta divenuti in maggioranza, e stavano osservando che era venuto meno il numero di consiglieri richiesti dalla legge per la validità della seduta, impossibile pertanto procedere con il mio intervento.
Impedire l’esercizio dei diritti è stato un comportamento gravissimo, in aperta violazione del Regolamento che non consente in alcun modo alla Segretaria di sostituirsi alle funzioni del Presidente essendo il suo ruolo limitato dalla legge a funzioni consultive, referenti e di assistenza (art. 97 TUEL). Secondo l’attuale normativa il Segretario Generale può essere mandato a casa dalla maggioranza in qualsiasi momento, con revoca ad nutum per il venir meno del rapporto fiduciario col Sindaco che lo nomina (art. 108 TUEL). Quanto avvenuto mostra chiaramente come l’attuale struttura normativa lasci le minoranze sfornite di qualsiasi tipo di tutela.
I consiglieri di maggioranza in aperto contrasto con l’art. 31 del Regolamento sono usciti senza avvertire la Segretaria generale affinché ne venisse presa nota a verbale e facendo venire meno il numero legale. In sala siamo rimasti 5 consiglieri comunali di minoranza e tre di maggioranza per un totale di 8 su 16 consiglieri assegnati. Sul punto il nostro regolamento è chiaro “La riunione del Consiglio comunale, in prima convocazione, è valida con la presenza della metà più uno dei consiglieri assegnati” (art. 43 Reg. Cons. Com).
I diritti e doveri garantiscono la nostra democrazia, l’art. 97 della Costituzione sancisce che “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. Inaccettabile come nell’ultimo Consiglio Comunale i diritti siano stati gravemente e illegittimamente calpestati a più riprese.