l percorso dei bambini e ragazzi in termini di diritto allo studio non dovrebbe essere politicamente affrontato in un’ottica di mera delega alle iniziative dei singoli istituti scolastici.
Tutto il documento presentato s’inserisce nella direzione di un lavoro meramente tecnico, organizzato con l’emissione di fondi alle singole richieste degli istituti, il finanziamento delle singole proposte è attività positiva dell’amministrane. Ma che diviene insufficiente quando non è affiancata dalla capacità di replicare in tutte le realtà i modelli positivi, avanzando oltreché accogliendo le proposte.
Manca in questo Piano per il diritto allo studio la capacità di riprendere le proposte virtuose avanzate dai singoli istituiti rendendole parte di un dialogo che crei un modello progettuale condiviso.
È necessario che il Consiglio Comunale si faccia promotore di una visione politica che promuova soluzioni, non è sufficiente un lavoro che si accomoda sull’operato degli uffici tecnici, senza proporre una direzione.
Per fare un esempio, la scuola secondaria di primo grado (c.d. media) L. DA VINCI avvia il lodevole progetto “LE REGOLE DI INTERNET E IL CYBERBULLISMO”, sicuramente dietro a questa iniziativa ci sono riflessioni, valutazioni, necessità educative che potrebbero essere discusse anche con le altre realtà territoriali.
È quindi centrale non limitarsi a scrivere “Anche per l’anno scolastico 2021/2022 è garantito, il servizio di sorveglianza sui pullman di linea in modo da arginare il fenomeno del “bullismo”. Riconoscere l’evidenza del problema impone che l’amministrazione se ne debba fare carico, e che nel progetto di Piano per il Diritto allo Studio vi sia una reale progettazione trasversale in risposta al problema, che parta da un lucido dialogo con le realtà territoriali e le persone interessate, anche come risorse portatrici di competenze preziose, avviando dei progetti che sappiano essere duraturi e davvero capaci di proporre strumenti di risposta ai bisogni dei ragazzi.
Progetti sporadici, senza continuità e privi di un monitoraggio di lungo periodo (come avvenuto fino ad ora più in generale con le attività per i ragazzi) non sono risposte idonee e non impediscono la formazione di fenomeni di ghettizzazione.
La delibera in oggetto del Consiglio Comunale dovrebbe essere capace di dare sostegno ai ragazzi, anche attraverso il dialogo con gli istituti, un sostegno che non si limiti alla distribuzione di fondi, ma che consenta di promuovere e riproporre in tutte le realtà i modelli virtuosi.
L’ambiente è sicuramente tema chiave per il futuro di tutti, troppo spesso trascurato. Penso ad esempio al Monteorfano perla verde del nostro territorio. Nel piano si parla di ambiente come tematica educativa al centro di singoli progetti scolastici. Non c’è nessuna idea e nessuna proposta dell’amministrazione che risulti trasversale poiché frutto di una sua sensibilità capace di essere a guida delle scelte oggetto dell’odierna approvazione.
In fine ricordo come già l’anno scorso che i nostri bambini e ragazzi sono stati, per troppo tempo, lasciati ai margini di una riflessione consapevole sugli effetti del covid, privati di strumenti di socialità per lungo tempo; si ritrovano oggi in una realtà che deve fare i conti con molti compromessi, gli istituti scolastici fanno quello che possono per garantire i servizi, mentre la politica resta assente e incapace di avere la lungimiranza, di avviare forme di dialogo e di proposte trasversali che diano a tutti i bambini pari opportunità, anche impedendo il proliferare degli episodi di bullismo così superficialmente citati in questo Piano .
Per tutte le ragioni esposte esprimo il mio voto di astensione ed evidenzio che molto e molto meglio potrebbe essere fatto.

Valentina Remonato, capogruppo Rovato 2020

30.09.2021