Le Cose da Dire

Ho voluto portare avanti una campagna elettorale che raccontasse di noi, del nostro programma. Nel farlo sono successe alcune cose che penso si possano tranquillamente spiegare oggi.

1. La mia proposta di programma rispondeva alla necessità di una riflessione sul rilancio economico del nostro paese, un buon numero di quelli che sono stati i miei candidati è giovane, parla tre lingue e ha svolto studi universitari in ambiti internazionali. Avrebbero quindi potuto più di tutti gli altri andare a recuperare i finanziamenti europei dei prossimi anni per portare a un rilancio economico del nostro paese.
A mio avviso, dopo il tema sanitario, è il tema economico il più sentito attualmente dai cittadini, non altro, ed è su questo che avrebbe dovuto orientarsi il dibatto. Questo quindi il tema della mia campagna elettorale, e non il mercato coperto, che non so nemmeno bene come sia arrivato al centro delle cronache. Sul punto ci tengo a dire che è errata l’informazione uscita su un giornale in data 19.09.2020 in ordine a una mia posizione parzialmente favorevole. Chiarisco che sono sempre stata contraria alla proposta. Riporto quanto da me dichiarato, nulla di più e nulla di meno, come richiestomi per iscritto alla testata incaricatasi del tema il giorno prima delle elezioni: “nel nostro programma la scuola e le politiche giovanili sono una priorità sia nell’ottica di riqualificazione degli edifici scolastici che di attenzione all’offerta di servizi aggiuntivi come i doposcuola. Crediamo che anche l’area del mercato necessiti di un intervento migliorativo per renderlo più bello, vissuto dalla cittadinanza, funzionale anche per le persone con disabilità, facendo ricorso a bandi anche europei che non gravano sui tributi rovatesi”.
2. Se una persona inventa che farai qualcosa, non sentirti obbligato a farlo perché è stato pubblicato sul giornale. Questo principio è importante per tutti, credo che tutti lo rispettino.
Sul punto non ho voluto entrare, perché avrebbe significato trascinare la campagna elettorale su una persona che non era per nulla centrale, un ex candidato consigliere comunale che non ha competenze giornalistiche e che avrebbe ricoperto un ruolo di moderatore per il semplice fatto di esserne anche l’organizzatore.
Ancora nel mese di agosto feci presente, sia all’organizzatore, che a una giornalista della testata che aveva pubblicizzato l’evento, che era uscito l’articolo di un dibattito alla presenza dei sei candidati senza che io avessi mai risposto di sì alla domanda di parteciparvi. Nel corso di entrambe le conversazioni facevo presente che il moderatore e l’organizzazione dovevano essere imparziali. Purtroppo mi si comunicava che il giornale non era incaricato dell’organizzazione e che quindi non sapeva chi avesse effettivamente dato conferma di partecipare. Il moderatore è rimasto lo stesso. Le cose potevano quindi essere chiarite dall’organizzazione a suo tempo, ma non è stato fatto, il giorno precedente al dibattito ricevevo nuovo invito, al quale esplicitamente rispondevo che non avrei partecipato. La comunicazione che il dibattito con me non si poteva tenere poteva essere data già nel corso della mattinata dello stesso, inspiegabilmente invece usciva nuovo invito al dibattito con “i candidati”.
Segnalo infine che in data 8 agosto 2020 avevo confermato mia disponibilità per un altro dibattito con tutti i candidati e moderatore terzo, purtroppo però alla fine l’organizzazione di tale dibatto non si è concretizzata. Probabilmente per gli stessi motivi per cui nessuna testata giornalistica ha deciso di organizzare un dibattito nel corso di questa campagna elettorale.
24.09.2020