La notizia che a Rovato si consuma più cocaina che a Milano, come evidenziato dalle analisi dei reflui fognari avvenute in estate, è un dato allarmante che avrebbe dovuto spingere l’amministrazione ad agire prontamente e con determinazione, coinvolgendo l’intero Consiglio comunale nella ricerca delle migliori soluzioni. Tuttavia, ad oggi, nessuna concreta iniziativa è stata portata all’attenzione del Consiglio.
La gestione di una problematica così grave richiede trasparenza e una pianificazione politica efficace. Trovo triste dover constatare che il Consiglio sia stato utilizzato come strumento di propaganda, anziché come luogo di confronto per trovare soluzioni. Un’amministrazione responsabile dovrebbe coinvolgere tutti i consiglieri in un’attività di dialogo e collaborazione. Anche il test antidroga, promosso come segnale istituzionale, è rimasto fino ad oggi un mero proclama d’intenti del Consiglio. Nessuna concreta iniziativa è stata messa in campo per coinvolgere tutte le forze politiche nell’elaborazione di strategie condivise, mirate alla prevenzione e al contrasto dell’uso di stupefacenti sul nostro territorio.
Mi spiace osservare come questo tema coinvolga sempre più giovanissimi e come la società non sia chiamata nella sua interezza a trovare soluzioni sociali all’altezza di queste drammatiche e urgenti sfide. L’attività del Consiglio non dovrebbe essere limitata alla sola alzata di mano della maggioranza, senza alcuna volontà di confronto sui metodi e le possibili scelte, così come le scelte amministrative non dovrebbero essere l’esito di un piatto preconfezionato, escludendo le minoranze da qualsiasi coinvolgimento. Un tale metodo rappresenta la conseguenza di una visione riduttiva del ruolo di rappresentanza svolto da ciascun consigliere, snaturando il senso stesso della partecipazione politica.
Valentina Remonato
Consigliere per la Coalizione Rovato 2020, Rovato Vale, La Civica