Avevo 18 anni e in piazza Cavour raccoglievo le firme per togliere l’orrenda antenna comparsa sul nostro bellissimo Mont’Orfano, autorizzata nel 2007 e, purtroppo, ancora oggi tristemente visibile. Anche per questo quando uno dei cittadini direttamente colpiti dalla nuova installazione dell’antenna ILIAD in via Gigli ha scritto segnalando la questione, la mia prima reazione è stata contattarlo consigliandogli prima di tutto di aprire un dialogo con la maggioranza al fine di impedirne l’effettiva installazione.
Sul tema il sindaco ha recentemente comunicato pubblicamente che “c’è ancora un canale aperto con la società e ancora delle carte da giocare”, ho pertanto chiesto formalmente in comune la documentazione esistente in tal senso.
Mi auguro una felice risoluzione della faccenda, grazie a un impegno serio dell’amministrazione per impedire che venga fatto danno al nostro paesaggio. È necessario, infatti, che le antenne non vengano collocate senza logica, ma che siano installate in luoghi idonei. Non se ne può più di capannoni che nascono nel mezzo di quartieri residenziali, di antenne giganti che compaiono in centri storici o in mezzo alla natura. Serve la capacità politica di pensare a come organizzare adeguatamente le aree del nostro territorio. Sono convinta che se si cambiasse il metodo politico e i cittadini fossero finalmente coinvolti nei percorsi decisionali della nostra amministrazione molte scelte sarebbero migliori. Al contrario neppure si dà avviso alla collettività di quando sia la commissione urbanistica che per legge dovrebbe, invece, essere pubblica (art. 38 TUEL).
Valentina Remonato
Consigliere per la Coalizione Rovato Vale, La Civica, Rovato 2020