Nell’ultimo Consiglio è stato approvato il nuovo Piano al diritto allo studio, che in teoria dovrebbe essere il frutto del confronto tenuto con tutti i soggetti coinvolti nei processi educativi, ma che nella realtà si è concretizzato in un mero riepilogo delle richieste pervenute dagli istituti. L’amministrazione non ha coordinato alcun dialogo tra operatori e famiglie, e nemmeno ha adottato una strategia di supporto. È emblematica la decisione di aumentare i costi della mensa scolastica senza nemmeno garantire il servizio a tutti i richiedenti.
Con riferimento all’ambiente scolastico è palese dover aerare i locali aprendo le finestre nel momento emergenziale della pandemia, ma dopo anni dovrebbe essere normale avere sanificatori d’aria in ogni ambiente e, più in generale, avere attivato percorsi di adeguamento delle strutture rispondendo alle necessità dei fruitori anche in un’ottica di utilizzo delle energie rinnovabili. In questa direzione, sono state molte le occasioni di contribuiti messi a disposizione dei Comuni, se queste opportunità fossero state pienamente colte le risorse comunali residue sarebbero state maggiori e non avremmo visto aumentare imposte, tasse e in ultimo tariffe.
La modalità in cui l’amministrazione compie le proprie scelte continua a non essere trasparente, è gravissimo che i cittadini non siano informati di quando le commissioni, per legge pubbliche, avvengano. L’occasione di approfondimento e discussione pubblica su tutte queste decisioni viene così meno, al suo posto commissioni svuotate di senso e di cui i cittadini non sanno nemmeno il luogo e la data.
Valentina Remonato
Consigliere per la Coalizione Rovato Vale, La Civica, Rovato 2020