Ci lasciamo alle spalle un altro 25 aprile. Nel nostro Comune resta la storia recente della mancata revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, scelta della maggioranza avvenuta in Consiglio senza motivazione. Eppure il tempo per atti simbolici c’è stato, infatti, è del mese successivo il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite ignoto.
Le cronache di questo ultimo mese invitano a riflettere sul concetto di democrazia e sul dovere di difendere e rivendicare i principi fondamentali.
In questi giorni la Festa della Liberazione ricorda la condanna a qualsiasi forma di totalitarismo, mentre la Festa dei Lavoratori riporta al tema della crisi economica e sociale. Stiamo affrontando situazioni politiche ed economiche fino a poco tempo fa nemmeno immaginabili, con gravi effetti per la nostra comunità. In un contesto così preoccupante per la vita delle persone, il Sindaco e la Giunta approvano l’immediato totale aumento delle proprie indennità a spese dei rovatesi e non solo dello Stato.
Nel corso del mandato, in anni così difficili, la cittadinanza osserva gravi e preoccupanti mancanze di rispetto dell’altro. Credo che non sia possibile sedersi ad alcun tavolo se prima non si rispetta il ruolo istituzionale assegnato e le convinzioni degli altri, fondamento di democrazia. Tale carenza di senso delle istituzioni l’abbiamo vista quando il rappresentante di tutti noi, senza titolo, ha attaccato soggetti privati all’interno di realtà privatistiche estranee alla sua funzione.
È necessario un costante impegno comune affinché i principi democratici siano parte dell’agire politico.
Valentina Remonato
(Consigliere per la Coalizione Rovato Vale, La Civica, Rovato 2020)