Articolo Giornale di Brescia

Le liste di Roberta Martinelli non hanno espresso alcun consigliere comunale, eppure nel 2015 è entrata in consiglio come candidata sconfitta alle elezioni rappresentando entrambe le liste con tanto di loghi sul “Leone”. Alla luce di ciò, credo che la maggioranza debba smetterla di fare giochetti illegittimi per togliermi i diritti in consiglio comunale.

Ho portato in consiglio tre consiglieri comunali oltre a me stessa, il quarto seggio in consiglio è grazie ai voti di Rovato 2020. Al mio posto, in caso di mia venuta meno, per legge entra infatti il più preferenziato di Rovato 2020.
Il gruppo Rovato 2020 esiste perché il regolamento e la legge hanno consentito in data 8 ottobre la costituzione di questo gruppo. Le posizioni successive espresse dal Segretario sono smentite dalla giurisprudenza dallo stesso citata (ricordo che è in rapporto di fiducia col Sindaco e il suo mandato scade con esso).
È principio giuridico base e banale espressione di civiltà che le regole del gioco non si possano cambiare a fine partita. È inaccettabile che questa amministrazione continui a non inviarmi le comunicazioni e mi impedisca l’esercizio dei miei diritti, in totale spregio del voto delle 2.279 persone, le quali mi hanno dato i diritti di consigliere che sono in dovere di ricordare ed esercitare.
Di seguito la mia richiesta inviata al Giornale di Brescia e ripresa oggi a pag. 24 in correzione delle errate informazioni uscite ad agosto:
Il Gruppo Rovato 2020 esiste, questa la posizione di Valentina Remonato. Il Viceprefetto non hai mai confermato le scelte dell’Amministrazione di Rovato, questo il dato erroneo uscito qualche giorno fa.
A differenza di quanto riportato, la Prefettura di Brescia non ha mai espresso un parere sulla vicenda, ma ha chiesto la relativa documentazione all’amministrazione comunale in merito alla vicenda riguardante il gruppo di Rovato 2020. Allo stesso tempo, il viceprefetto Antonio Naccari, non ha confermato in nessun modo, nemmeno “de facto”, la situazione attuale e non ha in alcun modo detto o indicato come corrette le scelte amministrative.
“Il gruppo Rovato 2020 – precisa, inoltre, Remonato – fa parte del Consiglio comunale di Rovato come indicato dal segretario comunale e riconosciuto dal consiglio comunale nella seduta di data 8 ottobre 2020. Solo dopo un mese è stato dichiarato dalla maggioranza una diversa interpretazione del regolamento. Come ricordato dal Tar Lombardia, sede di Brescia, con la sentenza numero 31 del 2018, quando l’interpretazione è riferita a fatti già accaduti essa equivale a una nuova regolamentazione, dunque non può essere applicata in “malam partem”, cioè non può essere applicata a sfavore del gruppo Rovato 2020 già costituito”.
Per Remonato “l’amministrazione dovrebbe smetterla di impegnarsi a togliere i diritti agli altri iniziando ad amministrare”