Il 26 dicembre 2020, su convocazione della Presidente Roberta Martinelli, che ha scelto data, ora e modalità in presenza, si è svolto il Consiglio Comunale. Consiglio richiesto dai consiglieri di minoranza Remonato, Fogliata, Buffoli, Zoppi per discutere delle mozioni sportello d’ascolto antiviolenza e piano provinciale cave e interrogazioni Concert Hall ed edificio ex Pepe Nero. Tematiche importanti per la cittadinanza,
evidenziato dal fatto che ci fossero 100 persone in diretta (e 700 in differita) a seguire il consiglio comunale in streaming. In particolare, la mozione sul Piano Cave doveva necessariamente essere discussa prima dell’8 gennaio per poter portare le osservazioni del Comune di Rovato sui tavoli tecnici.
Alla prima convocazione hanno partecipato, oltre ai consiglieri di minoranza, anche Sindaco e Vicesindaco
ed il Presidente del Consiglio. Assenze molto strane, vista la dichiarazione al Giornale di Brescia del 19 dicembre della stessa Martinelli: “Stiamo valutando le disponibilità dei consiglieri”. Disponibilità solo di quelli di maggioranza, evidentemente, che poi non si sono presentati. Sarà che anche la Presidente si fida ciecamente del nostro senso di responsabilità?! Constata l’assenza del numero legale, la seduta veniva aggiornata alle ore 20.00. I consiglieri di minoranza sono stati praticamente obbligati a lasciare la Casa Comunale, cosa mai accaduta prima e che denota un’interpretazione personalistica del ruolo politico e amministrativo. Speravamo che i tempi del “questa è casa mia e comando io” fossero solamente un lontano e triste ricordo.
Alle ore 20.00 abbiamo dovuto registrare anche la sparizione del Sindaco, del Vicesindaco e del Presidente del Consiglio. Essendo presenti comunque più di un terzo dei consiglieri, il numero legale é raggiunto e la seduta é a tutti gli effetti valida. Ci siamo, quindi, ritrovati a discutere e ad approvare i due punti all’ordine del giorno in completa solitudine e senza alcuno spazio per la discussione e il confronto democratico. Evidentemente i diritti delle donne e l’ambiente non sono tematiche importanti per l’attuale maggioranza. Questo è forse il modo che piace a chi amministra (pensando che amministrare significhi comandare), oggi, Rovato. Ma è una modalità che non piace a noi. Sbeffeggiare il Consiglio Comunale significa indirettamente sbeffeggiare le migliaia cittadini che ci hanno accordato la loro fiducia, e pure gli elettori dell’attuale maggioranza. Il Sindaco di tutti a parole poi dovrebbe provare ad esserlo anche nei fatti.
Per la cronaca, le due mozioni sono state approvate all’unanimità, con il solo voto delle minoranze. “Ogni Consiglio Comunale è un costo per l’intera collettività”, hanno dichiarato i capigruppo di maggioranza. E noi siamo assolutamente d’accordo. Facciamo notare che il risparmio per le assenze ingiustificate dei 10 consiglieri ammonta a circa 200 euro: una somma che ragionevolmente il Comune ha dovuto spendere per gli straordinari dovuti ai dipendenti comunali convocati dalla presidentessa Martinelli in giorno di Festa. Una mancanza di rispetto anche nei loro confronti, visto il desolante quadro che si sono trovati ad affrontare. Riteniamo anche che sia un dovere dei consiglieri svolgere l’incarico affidato dagli elettori: assurdo farsi vanto di non aver fatto la propria parte con motivazioni pretestuose. Siamo così d’accordo che riteniamo che non si possano montare sceneggiate utilizzando a proprio piacimento gli spazi e i soldi della collettività. E abbiamo così rispetto delle istituzioni da aver partecipato, il giorno di Santo Stefano, al Consiglio Comunale convocato dalla Presidente Martinelli.
I consiglieri comunali:
Valentina Remonato
Luciana Buffoli
Elena Zoppi
Stefano Fogliata
TESTO MOZIONE SPORTELLO ANTI VIOLENZA: https://www.remonatosindaco.it/mozione-per-revoca-della-cittadinanza-onoraria-a-mussolini/